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I punti di invalidità permanente (coefficiente di correzione dell’età)

Il punto base ed le sue variazioni in funzione della maggiore invalidità e dell’età del danneggiato

La liquidazione del danno biologico basata sul punto variabile è attualmente il criterio che viene maggiormente utilizzato dai Tribunali italiani. Le tabelle che rispettano tali principi sono costruite, in genere, con riferimento ai parametri dell’età e del grado d’invalidità del soggetto leso. Tale criterio impone che il valore monetario del punto base cresca con l’innalzarsi dell’invalidità e diminuisca in funzione dell’elevarsi dell’età del danneggiato; permette altresì di rispettare il principio della medicina legale, secondo il quale la sofferenza ed i disagi aumentano più che proporzionalmente con l’aumentare dell’invalidità. In dottrina è stato evidenziato (ROSSETTI, Il danno da lesione della salute, Padova, 2001, 523) che, però, non tutte le tabelle dei tribunali rispettano i suindicati criteri. Vi possono essere «false tabelle», le quali non rispondono ai suddetti principi, in quanto non sono che «una mera rappresentazione grafica del criterio equitativo puro».

Il programma ReMida indica tutti gli elementi indispensabili per tale valutazione ed, in particolare, il valore del coefficiente di regressione per l’aumentare dell’età.

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